Introduzione alle dipendenze

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    Il breve testo che segue ha l'obiettivo di dare una semplice introduzione al vastissimo campo delle dipendenze. Non mira a dare soluzioni né ha l'obiettivo di spiegare nei dettagli cosa esse siano.

    Citando il dizionario Treccani, con "dipendenza" si intende:
    CITAZIONE
    "dipendenza: In medicina, condizione di incoercibile bisogno di un prodotto o di una sostanza, soprattutto farmaci, alcol, stupefacenti, riguardo ai quali si sia creata assuefazione e la cui mancanza provoca uno stato depressivo, di malessere e angoscia/">angoscia (d. psichica), e talora turbe fisiche più o meno violente, cioè nausea, dolori diffusi, contrazioni ecc. (d. fisica).
    Da un punto di vista fisiologico, zoologico e antropologico con d. si intende, invece, il fatto che l’organismo, alla nascita e per un periodo più o meno lungo, non è in grado di provvedere autonomamente alla propria sopravvivenza, che è legata alle cure parentali.
    In psicanalisi, situazione di subordinazione dell’Io rispetto alle esigenze del mondo esterno, dell’Es e del super-Io; anche il permanere, nel nevrotico adulto, di una inconscia ‘posizione’ di non-autonomia rispetto a immagini materne o paterne."

    La prima dipendenza di cui voglio parlare, è quella da sostanze.
    L'uso di alcool e droghe comincia a diffondersi molto presto, di norma durante l'età adolescenziale.
    Spesso si entra nel giro della droga nel tentativo di estraniarsi dal monto reale, per non sentire più nulla intorno a sé.
    L'avvicinamento al mondo della droga (alcool incluso) può avere innumerevoli cause, tra cui fallimenti lavorativi, scolastici, economici, famigliari, situazioni pregresse che predispongono all'uso di sostanze stupefacenti (come ad esempio un genitore dipendente da sostanze) oppure frequentare una compagnia che fa uso di droghe per uniformarsi al gruppo, o frequentare persone che la propongono.
    Si deve tenere a mente che le persone che cadono nelle dipendenze da sostanze sono autodistruttive ed eterodistruttive, vale a dire che con i loro atteggiamenti tendono a fare del male (non con l'obiettivo primario di nuocere) anche alle persone che gli sono intorno.

    La dipendenza può essere fisica o psichica (o entrambe contemporaneamente), a seconda di dove provenga l'impulso che spinge ad assumere la sostanza. Nel caso del tabagismo, per esempio, la dipendenza è enormemente mentale e solo lievemente fisica, in quanto la nicotina viene espulsa dal corpo in tempi brevi, invece la sensazione di rilassamento, l'abitudine manuale etc causa una dipendenza mentale molto più marcata.
    Ricordiamo che l'alcool è uno dei più grandi nemici del depresso in quanto sebbene subito offuschi i sentimenti negativi, le sbronze in realtà aumentano la situazione di disagio e il malessere mentale.
    Gli alcolizzati subiscono inoltre una modificazione del carattere, del senso dell'affettività, intolleranza alla frustrazione e ovviamente un declino fisico. Tutto ciò non si riferisce al bicchiere di vino durante i pasti o all'ammazzacaffè, ma alla continua e tenace assunzione di alcool in quantità elevate nell'arco di un lasso di tempo prolungato.
    Anche un uso smodato della cannabis e delle varie droghe leggere può causare un peggioramento delle situazioni di depressione, ansia e malessere mentale.

    Tuttavia esistono vari tipi di dipendenze, non necessariamente legati all'uso improprio di una droga.
    A livello comportamentale, la dipendenza è la ricerca di qualcosa in modo compulsivo e ripetitivo.
    A livello psicologico, il soggetto è totalmente assorbito dall'oggetto della propria dipendenza. Non può farne a meno e tende a trascurare tutto il resto, in questo modo le preoccupazioni vengono abolite.
    La dipendenza ha origine quando una persona a contatto con l'oggetto della dipendenza ritiene che esso sia la risposta ai suoi bisogni e che non è possibile soddisfarli in altri modi. Nasce quindi dalla necessità di colmare un bisogno.
    Esistono per questa ragione anche delle dipendenze che non necessitano di sostanze. Tra di esse ricordiamo il gioco d'azzardo, internet, shopping, lavoro, cibo, relazioni affettive, cellulare, sesso, etc.

    Una dipendenza molto interessante che esula dalle sostanze, è la dipendenza affettiva.
    Essa è fondamentalmente data dall'ansia e dalla paura di perdere la persona fulcro di tali sentimenti, nella maggior parte dei casi il partner, per cui useremo la parola "partner" o "compagno" per riferirci a questo individuo.
    La persona affetta da questa dipendenza prova forti emozioni quando è in compagnia del partner. Il dipendente esige sempre di stare con il compagno e sente di essere felice solo con lui; in sua assenza vive uno stato angoscioso e statico. La coppia di conseguenza tende ad isolarsi. Tutte le altre attività vengono trascurate.
    Alla base di questa dipendenza c'è di norma una forte carenza di autostima e insicurezza, che in alcuni casi può sfociare anche in una carenza di autonomia. Il bisogno di sicurezza diviene sempre più disperato e il dipendente arriva a pensare che mettendosi a completa disposizione del partner, la sua vita sarà più stabile.
    La stragrande maggioranza dei casi di dipendenza affettiva, sono donne di età compresa tra i 14 e i 40 anni. Si parla di persone molto sensibili e fragili, bisognose di continue conferme. Queste persone possono aver subito delle cause scatenanti al problema, tra cui abusi sessuali, maltrattamenti fisici, e abbandoni (di qualsiasi genere).
    I dipendenti affettivi non riconoscono la propria relazione come malsana finché non riescono a percepire la perdita della propria identità e ciò può rivelarsi estremamente grave, la depressione è dietro l'angolo.

    La via per la serenità è lastricata di moderatezza.

    Grazie per aver letto.
     
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